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I benefici fiscali si applicano solo ai cittadini che pagano le tasse in Italia

L’organo Antegnati

Nella chiesa di San Giuseppe, nel cuore di Brescia, si conserva un capolavoro unico: l’organo costruito nel 1581 da Graziadio Antegnati, con la collaborazione del figlio Costanzo. Un’iscrizione dorata sul grande prospetto dichiara l’autore: Graziadio Antegnati cittadino di Brescia, mentre un graffito inciso all’interno della canna maggiore documenta il lavoro del figlio Costanzo nella realizzazione dell’opera.

Oltre alla straordinaria qualità costruttiva, lo strumento si distingue per le dimensioni monumentali e per alcune caratteristiche straordinarie: è il più grande organo Antegnati giunto fino a noi, con un’estensione che giunge nel grave fino al Do di 16 piedi e che gli conferisce una gravità di suono rara.

Nel Novecento ha segnato una tappa fondamentale nella storia della tutela degli strumenti antichi: il restauro realizzato negli anni ’50, sotto la guida di Luigi Ferdinando Tagliavini, aprì la strada a una nuova consapevolezza, quella di considerare gli organi come vere opere d’arte da salvaguardare e conservare. Da allora, il suo timbro inconfondibile ha risuonato in concerti e incisioni che lo rendono ancora oggi un punto di riferimento per musicisti di tutto il mondo. Ora le sue condizioni non consentono più di apprezzarne il suono.

Un restauro che non si può più rimandare

Oggi l’organo Antegnati è minacciato dalla corrosione delle canne, dal deterioramento delle parti lignee e dagli interventi impropri accumulati nei secoli. La sua funzionalità è compromessa e la conservazione a rischio.

Le analisi storiche e scientifiche confermano l’urgenza di un restauro non più rinviabile: un dovere di conservazione e un’opportunità per riscoprire e valorizzare un tesoro dell’Arte organica.

Salvare l’organo Antegnati significa restituire vita a un patrimonio musicale unico in Europa. Per riuscirci abbiamo bisogno anche di te!

L'organo e la sua chiesa

San Giuseppe è da sempre la chiesa degli artigiani di Brescia: qui, dalla fine del Cinquecento, i Paratici, le corporazioni delle arti e dei mestieri, trovarono un punto di riferimento e lasciarono tracce tangibili del loro impegno, commissionando opere d’arte che arricchirono il complesso.
Non sorprende vedere che questo luogo abbia accolto le sepolture di artisti e artigiani di straordinaria levatura: l’orafo e scultore Bernardino delle Croci, il tipografo Francesco Tebaldino, il compositore veneziano Benedetto Marcello, il liutaio Gasparo da Salò, l’organaro Cesare Bolognini e i celebri Graziadio e Costanzo Antegnati. Un insieme di arti, mestieri e saperi che ha consegnato a Brescia un patrimonio unico dove l’organo cinquecentesco della famiglia Antegnati continua a evocare l’eco di un’intera epoca.
Firma di Graziadio Antegnati lungo il propetto.
Il progetto di restauro:
Il restauro è promosso dalla Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita, concessionaria della chiesa di San Giuseppe e dell’organo Antegnati di proprietà demaniale.

Il progetto comprende:

  • Indagini diagnostiche.
  • Smontaggio.
  • Restauro delle canne in metallo, del somiere maestro, del crivello, catenacciature e tiranti.
  • Allungamento reversibile del materiale fonico originale.
  • Ricostruzione della tastiera, della pedaliera e della registratura su modelli coevi.
  • Ricostruzione della manticeria.
  • Automazione del caricamento mantici (con software simulante l’azionamento manuale).
  • Risanamento delle strutture murarie della sala mantici.
  • Restauro della cassa lignea, cantorie e relative decorazioni pittoriche (interamente a carico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia)
  • Rimontaggio.
  • Produzione di documentazione tecnico-scientifica.

In concomitanza, il Laboratorio di Antropologia e Odontoiatria Forense dell’Università degli Studi di
Milano, diretto dalla dottoressa Cristina Cattaneo, condurrà analisi antropologiche per ricostruire la
storia della famiglia degli Antegnati sulla base dei resti conservati nella tomba terragna.

Il Comitato per il restauro dell'organo

Presidente: Lorenzo Ghielmi

Parroco dei Santi Faustino e Giovita: mons. Gianbattista Francesconi

Segretario: Alberto Chiari

Marco Bizzarini,
Lucia Braghini,
Alberto Donini,
Umberto Forni,
Claudia Franceschini,
Massimiliano Guido,
Francesco Onofri,
Luigi Panzeri,
Marco Ruggeri,
Mariella Sala,
Roberto Soldati,
Susanna Soffiantini,
Giuseppe Spataro,
Bruno Strada

Restauro Organo: Marco Fratti

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Art Bonus

Sostieni il restauro dell’organo Antegnati: con Art Bonus conviene!

L’Organo Antegnati è un bene di proprietà demaniale: per questo il suo restauro rientra tra gli interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale nazionale che danno diritto al beneficio fiscale denominato Art Bonus. Privati cittadini e cittadine, aziende ed enti possono sostenere la campagna per il restauro dell’Organo Antegnati con un’erogazione liberale e usufruire di uno dei più importanti benefici fiscali che esista oggi in tutta Europa, ovvero l’Art Bonus, che permette di recuperare il 65% di quanto donato sotto forma di credito di imposta.
Aiutaci a risentire la voce di uno degli organi più importanti d’Europa: diventa Mecenate!

Cos’è Art Bonus?

Art Bonus è un beneficio fiscale sotto forma di credito di imposta previsto per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, introdotto nel 2014 e reso permanente con la legge di stabilità 2016, per incoraggiare il mecenatismo a favore della cultura e del patrimonio culturale italiano.

Come funziona Art Bonus?

Art Bonus consente sia a persone fisiche sia a persone giuridiche (imprese ed enti non commerciali) di recuperare sotto forma di credito di imposta il 65% dell’importo donato in tre quote di pari valore nei tre anni successivi alla donazione.

Limiti di spettanza

Art Bonus è soggetto ad alcuni limiti:

Per le persone fisiche e gli enti non commerciali che non svolgono attività d’impresa il credito d’imposta del 65% è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile.

Per le imprese il credito d’imposta è riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui. Per i soggetti titolari di reddito di impresa la prima quota viene fruita nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello della donazione.

Ecco nella tabella un esempio di come funziona:

La tua donazione Il credito d'imposta grazie ad Art Bonus Costo effettivo della donazione
100 € 65,00€ 35,00 €
250 € 162,50 € 87,50 €
500 € 325,00 € 175,00 €
1.500 € 975,00 € 525,00€
3.000 € 1.950,00 € 1.050,00€

Come donare

Puoi effettuare l’erogazione liberale soggetta ad Art Bonus per il progetto di restauro dell’organo Antegnati alla Parrocchia dei Ss. Faustino e Giovita tramite:

Donazione online:

Puoi donare tramite il form alla pagina https://sostieni.sanfaustinobrescia.org/
Ogni piattaforma di pagamento digitale può trattenere una fee, fissa o calcolata in modo percentuale, a copertura dei costi di transazione della tua donazione.
La Parrocchia di San Faustino riceverà quindi l’importo da te scelto al netto dei costi di transazione stabiliti dalla piattaforma di pagamento selezionata.

Bonifico Bancario:

  1. Compila il form donativo da qui https://sostieni.sanfaustinobrescia.org/
  2. Seleziona “Bonifico Bancario” come modalità di pagamento
  3. Clicca sul bottone DONA ORA
    Riceverai via email tutte le indicazioni per procedere con la tua donazione tramite Bonifico Bancario.

Soggetti a cui spetta l’Art Bonus

E

Enti non commerciali: es. enti del terzo settore ed enti non commerciali, sia residenti che non residenti, associazioni, fondazioni, imprese sociali costituite non in forma di società di capitali o cooperativa. Es. Fondazioni bancarie.

E

Imprese: es. ditte individuali, imprese familiari, società di persone, società di capitali, società cooperative, imprese artigiane, imprese agricole, associazioni in partecipazione, stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di imprese non residenti, imprese sociali costituite in forma di società di capitali o cooperativa.

E

Persone fisiche: es. dipendenti, pensionati, persone fisiche non titolari di partita Iva, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori occasionali, lavoratori autonomi titolari di partita Iva iscritti o non iscritti in albi professionali, studi associati, persone fisiche non residenti con redditi non di impresa in Italia per i quali sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi.

Pubblico riconoscimento

Chi dona con Art Bonus ha diritto a un pubblico riconoscimento: se lo vorrai, il tuo nome sarà inserito insieme a quello di tutti coloro che vorranno contribuire alla campagna sia nella pagina del progetto sia sul portale ministeriale.